Librairie Le Feu Follet - Paris - +33 (0)1 56 08 08 85 - Contattateci - 31 Rue Henri Barbusse, 75005 Paris

Libri antichi - Bibliofilia - Opere d'arte


Vendita - Stima - Acquisto
Les Partenaires du feu follet Ilab : International League of Antiquarian Booksellers SLAM : Syndicat national de la Librairie Ancienne et Moderne






   Prima edizione
   Libro autografato
   Idée cadeaux
+ più criteri

Cerca tra 31427 libri rari :
prime edizioni, libri antichi dall'incunabolo al XVIII secolo, libri moderni

Ricerca avanzata
registrazione

Condizioni di vendita


Possibilite di Pagamento :

Pagamento sicuro (SSL)
Controlli
Virement bancaire
Mandato amministrativo
(FRANCIA)
(Musei e bibliotheche)


Tempi e spese di spedizione

Condizioni di vendita

Libro autografato, Prima edizione

Louis-Ferdinand CELINE Voyage au bout de la nuit

Louis-Ferdinand CELINE

Voyage au bout de la nuit

Denoël & Steele, Paris 1932, 12x19cm, broché.


Prima edizione, una delle copie del servizio stampa.
La copia che sembra aver accompagnato Bardamu attraverso questi violenti vagabondaggi è stata sapientemente restaurata e alcuni fogli, troppo danneggiati, sono stati cambiati, il che era necessario per preservare questa testimonianza unica di un incontro eccezionale e inaspettato tra il sole e la notte .
Rara e preziosa spedizione autografa firmata da Louis-Ferdinand Céline: "Omaggio dell'autore al signor Georges Bernanos. Louis Céline".

Quando il dottor Destouches, un ateo convinto e convincente, inviò al famoso scrittore cattolico una copia del servizio stampa per il suo primo romanzo, non poteva sperare che l'autore di Sous le Soleil de Satan apprezzasse la sua esplorazione nichilistica dell'anima umana. Ed è probabilmente più per i suoi gusti di provocazione che dobbiamo questo tributo laconico e deferente da "Louis Céline" a "Monsieur Georges Bernanos". Forse sperava persino in segreto, attraverso una reazione offensiva dello scrittore e critico letterario di Le Figaro, uno scoppio mediatico della comunità cattolica. Quale migliore opportunità avrebbe potuto sperare il giovane scrittore di affrontare la sua Notte al sole con il suo illustre coetaneo e imporre così il suo romanzo come risposta alla tragica inerzia di padre Donissan attraverso il viaggio infernale del peloso Ferdinando?
Ma fu André Rousseaux a riferire inizialmente su Le Voyage dans les littéraires du Figaro e ad accartocciare "le seicento pagine di questo orribile libro" (è per lo stesso saggio critico che tra qualche anno dovremo un'altra bella analisi: "niente di più straziante di L'Étranger di M. Albert Camus."). A sua difesa, il critico urlava solo con i lupi poiché, nonostante l'entusiasmo di alcuni, anche i futuri amici dello scrittore solforoso erano ancora lontani dall'ammirarsi senza limiti per lui. Mentre Charles Maurras ha donato a Celine una gloria effimera: "niente di più stagionale di questo tipo di reputazione", Lucien Rebatet ha ammesso "il rilevamento di lunghezze", Robert Poulet ha solo apprezzato "le virtù esilaranti" e Robert Brasillach ha visto Le Voyage quello come "una sorta di epopea di catastrofe e insulto", da liquidare con disprezzo nel dipartimento dei romanzi-fiumi. E, nonostante le speranze di Celine, il 7 dicembre la Goncourt Academy, scossa da una rara controversia, rifiuterà cautamente di celebrare un'opera così oscura e anarchica.
Tuttavia, in questo caos mediatico e morale che era particolarmente un pretesto per lotte ideologiche, una voce inaspettata verrà sollevata a favore del romanzo, quello di Georges Bernanos che, tre giorni dopo la lunga e sterile diatriba del suo collaboratore, scriverà nelle stesse colonne du Figaro, una delle più belle e prime analisi del capolavoro di Céline e del suo "linguaggio incredibile, il massimo della naturalezza e artificio".
“Mr. Céline ha mancato il premio Goncourt. Tanto meglio per il signor Céline. (...)
Per me, ho il dovere di adempiere, non certamente verso il signor Céline che mi sembra in grado di affrontare da solo qualsiasi congiuntura, ma verso un pubblico che è probabilmente preso alla sprovvista da un libro di cui nessun uomo sensibile consiglierò di leggere solo a sua moglie e ancor meno a sua figlia. Diremo un altro giorno, o lasceremo a più qualificati di noi di dire ciò che l'artista pensa di un'opera straordinaria, paragonabile allo svolgersi del flusso nella notte oscura, quando appare e scompare costantemente, ogni palpitazione simultanea del vento e del mare, la frangia livida di schiuma. Indipendentemente dal fatto che questo grande movimento di poesia passi inosservato dai miei contemporanei, credo sia poco per me che per il signor Céline. Sto solo cercando di calcolarne la potenza e la portata, già misurabili con alcuni rumori sotterranei e lo scuotimento di diverse glorie usurpate.
Mr. Céline si scandalizza. Nulla da dire al riguardo, dal momento che Dio ovviamente lo ha fatto. Perché c'è scandalo e scandalo. Il più formidabile di tutti, quello che costa ancora più sangue e lacrime alla nostra specie, è nascondere la sua miseria. Questa miseria non è mai stata più pressante, più efficace, più abilmente omicida, con un tale carattere di necessità diabolica, ma mai anche così sottovalutata. (...)
Per noi la domanda non è sapere se il dipinto di Mr. Céline è atroce, chiediamo se sia vero. Lei è. E ancor più vero della pittura, questo incredibile linguaggio, l'altezza della naturalezza e artificio, inventato, creato da zero dall'esempio di quello della tragedia, per quanto possibile da una servile riproduzione del linguaggio del miserabile, ma fatto appunto per esprimere ciò che il linguaggio dei miserabili non può mai esprimere, la loro anima infantile e cupa, l'infanzia cupa dei miserabili. Sì, questa è la parte maledetta, la parte vergognosa, la parte reproba del nostro popolo. E certamente, saremo prontamente d'accordo sul fatto che ci siano immagini più rassicuranti della società moderna, e ad esempio l'immagine militare: a destra i poveri poveri, premiati con una striscia di primo soldato, dall'altra parte i cattivi, quello si riempie del blocco ... Solo qualsiasi vecchio sacerdote della Zona, al quale capita di confessare a volte gli eroi del signor Celine, ti dirà che il signor Celine ha ragione. "
(Georges Bernanos, a Le Figaro del 13 dicembre 1932)



 

VENDUTO

Réf : 71005

Registrare una notifica automatica


Aiuto on-line