Jean SLEIDAN
Ioan. Sleidani Veri et ad nostra tempora usque continuati
Chez Christoph von der Heyden, à Strasbourg 1625, in-folio (24,5x36,5cm), (32p.) ; 824col. ; (12p.) 396col. (6p.) (2f) 386col. (6p) (2f) 1664col. (14p) (1f) 604col. (6p.) (1f), relié.
Nuova edizione, riveduta da Oseas Schadaeus (1586-1626), che era un giornalista ed editore di opere storiche. Questo libro è apparso per la prima volta nel 1555 sotto il titolo
De statu Religionis e reipublicae Carolo Quinto, Caesare Commeentarii. La copia mostrato 25 Testo-ritratti su papi e imperatori, fasce e la coda-lampada e una figura di testo a pagina 747. Titolo frontespizio per ciascuna delle quattro parti e più frontespizio che rappresentano i primi due allegorie, una sola fede, una delle più forza, che incorniciano il titolo completo del libro. Nella parte superiore, una donna alata con lo scettro e il globo imperiale, si sovrappone al mondo, accompagnato dalla didascalia
"Germania domitrix Gentium".Contemporanea vincolante in piena pergamena, spina dorsale piatta capo di una penna di sicurezza decorata. Torna un po 'incrinato in due posti la testa e la coda incrinato, segno discreto di un antico ex libris incollato in precedenza sul primo contreplat. Piccola bruciare con piccola mancanza di testo tra le colonne 498 e 499, un paio di waterstains a minori scivola di margine su alcuni minori, molto piccolo di masterizzazione senza notevole mancanza del ritratto di Gregorio XIV tra le colonne 380 e 381.
Questa è una delle tante edizioni del
De statu religionis e reipublicae, pubblicato nel 1555, importanti lavori di Jean Sleidan (v.1506-1556), Lussemburgo storico. Impiegato del cardinale du Bellay nel 1540, ha partecipato alle diete di Ratisbona e di Spira e radunato alle idee protestanti, si trasferisce a Strasburgo per sfuggire all'azione
di Francesco I adottate contro i protestanti. Questo periodo della sua vita è fondamentale per la scrittura di quello che sarebbe diventato il
continuati Notra Veri e ad usque Tempora: infatti, egli offre in questo libro uno studio storico-politico della Riforma attraverso i ritratti di figure religiose (Papi) e politiche (imperatori) del tempo. Grazie alla sua posizione a favore dei protestanti, non è possibile prendere in considerazione la sua circa un occhio perfettamente oggettiva; Tuttavia, la qualità metodologica del suo lavoro, che era un contemporaneo e un attore degli eventi segnalati, che lo rende un punto di riferimento per la storia della Riforma.
Bellissimo esemplare, riccamente illustrati.